mercoledì 4 luglio 2012

Ultima tappa (forse..)


Le ultime tre tappe

Kaprije dorme ancora quando sfiliamo la cima a doppino che ci tratteneva al gavitello. Un poco ci dispiace di accendere il motore e inquinare il fragoroso silenzio che domina la piccola baia. Bastano alcuni cenni tra di noi per trovarci fuori dall’insenatura mentre scorrono sotto i nostri occhi i tanti muretti a secco, a protezione della vegetazione. La rotta odierna è una linea quasi dritta che costeggerà innumerevoli isole, tra le principali Otoc Pasman e Otoc Uglijanu, così vicine da essere collegate tra loro da un ponte, dove sulla seconda delle quali, approderemo a metà pomeriggio. Ci concediamo una sosta nel porticciolo di Pasman che da il nome all'isola.


Le bagnanti di Pasman

Il marina di Sutomiscica
Ci accoglie il grazioso e verdeggiante marina nella Uvala Sutomiscica, distante solo poche miglia dalla importante dirimpettaia Zadar. Il tempo per fissare le cime d’ormeggio basta per capire che questo lungo viaggio è terminato! Quasi un mese di navigazione, per l’esattezza 29 giorni, più di 1000 miglia percorse. L’attraversamento est-ovest, “coast to coast”, di tutta la Grecia, un salto nella ospitale Puglia e la risalita di mezza Croazia, fino a Zara. Una vera full immersion di albe e tramonti, di lune calanti e crescenti, di mari dai nomi diversi ma sempre uguali, di venti impegnati nel gioco del loro eterno mutare.


Sutomiscica dall'alto con di fronte Zara e la sua costa. 
Adesso è il tempo dei titoli di coda che iniziano a scorrere nella nostra memoria. Dall’idea del grande califfo Italo, vero mecenate dell’impresa, al “dispotico” ma bravissimo comandante-amico Sandro e alla vera sorpresa dell’equipaggio: la tenace Barbarella, detta Kirbit, ai rudi marinai, Nic e Lello, sostituiti strada facendo dal mozzo tecnologico Mauro, accompagnato da una fugace apparizione del Califfo, che ci ha supportati anche dopo in tutti i modi dalla lontana Padania, fino al sottoscritto, che, ispirato dalla solita Musa, si è inventato l’idea di questo blog, strumento che conosceva poco e senza avere il supporto di mezzi adeguati, per la voglia di raccontare e condividere. Eppure, la creazione e pubblicazione quasi quotidiana del blog è stata per molte serate il nostro passatempo e un modo per narrare agli amici e alle persone care, nonostante la stanchezza, le emozioni e le immagini salienti della giornata.
Senza presunzione, ma da qualche commento ricevuto, mi pare che lo scopo iniziale sia stato raggiunto, anzi..!
Una sdraio ed un buon libro.
Un ultimo grazie lo dedico sinceramente ad Experience, a cui, devo riconoscere, sono legati molti momenti belli della mia vita, e non è detto che non me ne riservi altri. E un grazie a voi, che affettuosamente vi trovate a gironzolare tra queste righe, senza che io sappia di voi.. comunque è stato un piacere incontrarci.

Bellezze “Kapresj”


La sveglia impostata sul cellulare ci trova già tutti pronti per accompagnare Mauro all’imbarco del traghetto. Evitiamo lacrime e fazzoletti e con un moderno “give me five” lasciamo il giovanotto in balia dei successivi mezzi di trasporto. Noi riprendiamo subito la navigazione verso nord-ovest, con approdo che si deciderà strada facendo, in base a quello che il vento ci suggerirà.  
"Arrivederci a presto"
Caicchi a Stari Grad

A nostro favore soffia un levante che ci spinge fino a Milna per un necessario rifornimento di gasolio. Risparmiamo 20 euro sull’equivalente pieno fatto in Italia.
Proseguiamo con prua sempre a nord-ovest, ma con il vento che si è disposto a libeccio e che fa ingrossare parecchio il mare. Per noi va ancora bene, non per quelli che navigano in senso contrario e vengono sbatacchiati continuamente sulle onde. Cerchiamo un ridosso e lo troviamo presso l’esterno della baia di Rogoznica per una pausa ristoratrice. Consumiamo una maestosa insalata di verdure e fagioli, non prima però di aver fatto uno straordinario bagno, roba da cinque stelle, tra acque limpidissime che muovono lentamente banchi di poseidonie, e teutoniche nudità disvelate ai nostri pudichi occhi.

  Dopo la pausa decidiamo di proseguire per altre 15 miglia per fermarci nella baia di Kaprije, che in croato significa Capri. Il paragone può sembrare pretenzioso, ma il borgo che circonda la piccola baia non è niente male e l’atmosfera che si crea con le tante barche alla fonda è da ricordare. 


L'entrata della baia di Kaprije e i suoi muretti a secco.

Decido così di fare un solitario giretto in tender tra barche e gavitelli e anche in questa occasione mi imbatto in una “Frau” che decide di darmi il benvenuto mostrandomi il suo lato B al tramonto celato solo da un velo di languido bagnoschiuma. Che dire, se non “Grazie, Frauen, ma non c’era bisogno di mettersi così in cerimonie”?


lunedì 2 luglio 2012

Risalendo la Croazia


Da Lastovo a Hvar

Il parco di Lastovo all'alba

Giornata degli estremi quella di oggi. Lasciamo quasi con dispiacere la disarmante bellezza e la beata solitudine del parco di Lastovo, fatto di silenzi, di baie suggestive e di angoli dove la natura ancora prevale. 


Il lungo percorso di circa 45 miglia di oggi ci porterà prima nel fitto traffico di barche e barconi nel porto della città di Hvar, sull’omonima isola, e per concludersi a Stari Grad, ubicata nella parte nord-ovest dell’isola. Si tratta di un lungo fiordo in fondo al quale si erge tranquillo il paesino in pietra chiara fatto di vicoli stretti e corti scenografiche trasformate in accoglienti angoli ad uso e consumo della domanda turistica. 

Viuzze e particolari di Stari Grad
 


Privo di servizi, ma abbastanza caro, l’ormeggio frequentato da caicchi e barche a vela anche di grosse dimensioni. 

Banchina attrezzata
 Ma il paesino riserva per me una sorpresa che forse ad altri dice poco. Attratti dalla sagoma del campanile che domina il borgo, ci accingiamo alla visita della chiesa adiacente, con una particolare facciata in stile rococò. Ebbene, la sorpresa è stata quella di trovare, in bella mostra su un altare della navata laterale, l’immagine della Madonna del Rosario di Pompei. Per uno come me, vissuto da sempre sotto il suo sguardo, è stato come ritrovare un volto familiare e un pezzo della propria identità dove meno te lo aspetti.




In serata ci prepariamo psicologicamente allo sbarco di domani all’alba del giovane e valido marinaio che ci ha supportato nelle ultime dieci tappe…come faremo senza di te, giovane Mauro? Ti faremo sapere attraverso questo blog che sicuramente seguirai…


domenica 1 luglio 2012

Infine la Croazia


Il faro di Vieste invia ancora i suoi lampi di luce nelle ultime ore della notte mentre EXPERIENCE lascia il porto con il buon ricordo che la città ci ha lasciato durante la fugace visita di ieri sera.


Poco dopo, grazie alle favorevoli condizioni atmosferiche assistiamo ad una spettacolare alba mentre alcune navi da crociera intersecano la nostra rotta verso la Croazia. Una leggera brezza ci aiuta nella navigazione gonfiando il nostro fiocco che stabilizza ed accompagna il nostro procedere a motore. Durante la navigazione avvisiamo alla nostra sinistra il desolato scoglio di Palagrutza che ci conferma che metà del percorso è bello che andato.

In acque croate, bandiera di cortesia a riva.
 Tra un bucato veloce ed un buon panino, avvistiamo infine la nostra isola di Lastovo che ci accoglierà con la sua dogana, la sua capitaneria e con la sua moneta, la Kuna che è la settima parte circa di un Euro. 

L'arcipelago di Lastova

Quello che ci colpisce di questo piccolo arcipelago è la straordinaria trasparenza del mare che andremo a constatare poco dopo con un rigenerante e non consueto bagno a pochi metri dall’ormeggio, siamo comunue in un parco marino protetto, infatti poc’anzi pagheremo all’addetto il biglietto d’ingresso si 25 Kune.
Presi da tanta quiete e bellezza dei luoghi dimentichiamo perfino che è domenica e che stasera in TV c’è qualcosa d’interessante ma non ricordo di cosa si tratti.

Il fiume di mare


Ps: Al sig. autopilota, è vero che ci hai consentito di ripararci all’ombra durante le ore di canicola, è vero che hai mantenuto la rotta impostata in modo egregio, ma francamente non riusciamo a capire queste tue improvvise veroniche che provocano delle spettacolari volee come in un appassionato tango, per cui la invitiamo ad essere più professionale.